mercoledì 3 febbraio 2010


Berlusconi ha dichiarato che Israele è un esempio di democrazia
Questo ci fa capire in che mani siamo e la fine che potremmo fare se il Nanus Maleficarum non viene quanto prima messo a tacere. Chiamare democratico Israele è un insulto a tutto ciò che significa la parola democrazia. Un governo che nonostante l'olocausto sofferto si ostina a pretendere una terra promessa non si sa da chi, con ogni mezzo possibile. Che pur essendo una delle potenze economiche e militari più grandi, non rinuncia ad ottenere quel misero pezzetto di terra. Misero per Israele ma grande per paesi poveri come la Palestina, che altro non hanno che combattere coi sassi, contro missili terra- aria. Interi quartieri, città rase al suolo per colpire un solo terrorista, a volte anche solamente sospettato. Intere famiglie distrutte, cancellate. Questo non è un olocausto? Perché non facciamo due conti per vedere chi ne ha più morti: Israeliani o Palestinesi? Anche se di quest'ultimi il numero sarà inferiore, sempre di morti innocenti si tratta. Ma Israele è un esempio di democrazia, dice Silvio. E intanto a l'Aja viene annullata la sentenza di genocidio contro Al Bashir colpevole di 300.000 morti e 2milioni e mezzo di sfollati nel Sudan. Si va molto poco lontano così!!!

2 commenti:

  1. Bene o male sai come la penso sulla politica, ma quando leggo o sento certe notizie mi viene la pelle d'oca a pensare a come stiamo combinati in Italia, prendendo a prestito una frase di uno dei miei libri preferiti ("Va' dove ti porta il cuore") dico (e rabbrividisco al pensiero) che "siamo sull'orlo del baratro ed ancora pensiamo di essere in un bel prato a fare un ricco picnic" rincoglioniti come siamo da mamma tv e papà Silvio pensando che basti andare a fare quattro mossettine comodamente seduti su un trono o su una poltroncina oppure andando a rinchiuderci in una bella casa costantemente spiati da zie telecamere per essere felici, devo ammettere che una trasmissione di Maria la guardo anche io e sono anche parecchio appassionata, ma in questo frangente il discorso è diverso, attraverso il loro sudore è come se anche io che non ho mai potuto farlo potessi studiare danza o canto.
    Comunque non è di me che si parla, ma di un paese tristemente allo sbando dove però continuano ad arrivare migliaia di fratelli di altri paesi attirati sempre da mamma tv che li ha convinti che qui si trovi il mitico Eldorado che attirava i conquistadores quando il massimo che riescono a raggiungere è di vivere ai margini di tutto, ma senza arrivare all'illegalità. SE riusciremo a svegliarci in tempo potremo evitare di cadere nel baratro di cui sopra, ma dobbiamo evitare i soliti pensieri italioti del tipo: "Se comincia qualcun altro allora mi unisco anche io, ma da solo non voglio espormi troppo perché poi chissà cosa pensa il mio vicino di casa"...che tristezza.

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  2. il problema israelo-palestinese è un paradosso paragonabile al negazionismo, quasi quasi fa bene Mahmud Ahmadinejad, a dire che non è mai esistito niente riguardo all'olocausto. se ci pensiamo bene, forse, certi esseri umani non meritano di essere compatiti, specialmente se hanno conosciuto da vicino un grande dolore, e continuano a perpetuarlo, senza nessuna coscenza verso dei loro simili... palestina libera..

    ciao varo

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